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Arte

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Memorie Alchemiche

2019 - 2024

Dopo aver indagato i misteri della terra e della volta celeste, Alessandro Rametta insegue le immagini oniriche, esplorando le inesauribili possibilità di trasmutazione. Affidarsi al sogno, lasciare emergere le immagini che da lungo tempo abitano le profondità inconsce, divengono per l’artista una metodologia imprescindibile ai fini della rinascita.

 

Le fantasie e i sogni erompono dall’inconscio come magma fuso attraverso simboli e archetipi, la mano procede guidata da forze interiori spontanee, affinché ciò che è celato nell’intimo possa rendersi visibile. Il pensiero diviene sempre più simbolico, tutto precede il linguaggio e la ragione, tutto rivela nuovi aspetti della realtà che sfidano ogni altro mezzo di conoscenza.

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In Memorie Alchemiche la prassi scultorea si fa gradualmente tutt’uno con quella meditativa: il metallo lucido assume la funzione di uno specchio, strumento classico dell’introspezione e dello sguardo rivolto su di sé.

 

La dimensione onirica rivela enigmi antichi e forze in apparente antitesi che tendono ad armonizzarsi nell’unità. Così, mediante la scultura, la coscienza passa attraverso ombra e luce, acqua e fuoco, realtà e sogno per scoprirsi finalmente rinnovata.

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Memorie Celesti

2019 - 2023

La collezione Memorie Celesti inaugura due tecniche inedite di Alessandro Rametta: Astroblema e Orogenesi, rispettivamente su acciaio inossidabile e su lega di rame e stagno. 

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Se in “Natura” l’attenzione era rivolta alle potenze germinative della terra, in questa serie lo sguardo volge ai segreti del cielo, contemplandone gli astri dalle infinite variazioni di luce. I corpi del firmamento interagiscono con gli elementi fuoco, terra, acqua e aria: tale connessione ricopre un ruolo centrale nel processo immaginativo delle opere, guidando la mano dello scultore.

Il metallo è plasmato dall’insieme di queste forze, conserva traccia di ciascuna e muta il proprio aspetto in risposta al loro influsso.

 

La materia, la tecnica che le dona la forma e la bellezza che ne scaturisce divengono strumento di meditazione, supporto ideale per comprendere più a fondo l’enigmatico rapporto tra immanenza e trascendenza. Il gioco dei primordi del mondo si esprime attraverso queste sculture, sulle quali la luce danza stabilendo una stretta relazione con l’osservatore.

 

L’uomo, grazie alla mediazione di oggetti abitati dalla sapienza della mente e del gesto, può nuovamente scorgere e percepire in sé la meraviglia delle origini.

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Natura Collection

2016 - 2020

Negli anni della giovinezza, Alessandro Rametta si allontana dalla babele di strutture e linguaggi metropolitani, rifugiandosi in seno alla natura e rivolgendole una profonda attenzione. Egli osserva la ramificazione spiraliforme degli alberi, l’architettura delle foglie che gravitano sospese attorno allo stelo e la disposizione dei petali nelle corolle dei fiori. Da questa esperienza apprende che la natura è maestra nell’arte.

 

Al contempo, Alessandro ripercorre le straordinarie scoperte di chi sulla natura si è interrogato a fondo: dalla sezione aurea alle teorie di Fibonacci, dal concetto di Physis aristotelica al prodigioso processo di astrazione perseguito da Mondrian nella serie degli Alberi. Appartengono allo stesso periodo i primi studi approfonditi del linguaggio dei simboli, che da ora in avanti saranno un elemento peculiare del lavoro di Alessandro, e che qui sono intesi come mezzo per immergersi nel mistero della Grande Madre. Attraversando la dimensione simbolica e la prassi scultorea, l’artista vive simultaneamente la sua immanenza e la sua trascendenza, in un processo osmotico che lo rivela a se stesso e lo include nell’universo, collegandolo al Tutto.

 

Nelle opere della Collezione Natura, Alessandro invita l’osservatore a incamminarsi nella “valle del fare anima”, come nella celebre lettera di John Keats al fratello, ossia in un luogo nel quale sia possibile un’intersezione di piani della realtà fra macrocosmo e microcosmo, interno ed esterno, maschile e femminile, spirito e materia. È così che l’incavo di un tronco o la concavità di un petalo possono assumere la funzione di grembo, uno spazio intimo nel quale l’osservatore può immergersi per riflettere sulle misteriose cause della creazione.

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